Più bestie si vedono è un libro sul rapporto tra uomini, cose e animali. Roberto Barbolini, modenese nato nel 1951, è scrittore raffinato: narratore, romanziere, saggista, critico teatrale, in quest’opera del 2008 sembra riprendere il pensiero di Foucault, far coincidere le cose con le parole che le nominano. Il risultato, è una serie di brevi racconti beffardi in cui il bestiario antropomorfico si mescola con lo zoo umano. «Racconti brevi per partito preso» – li definisce lo scrittore – che sembrano vivere all’insegna di un darwinismo rovesciato, o meglio, di un doppio flusso che dall’umano conduce all’animale e viceversa. Il titolo riprende il proverbio «Più gente c’è, più bestie si vedono». Il paragone con la bestia è sempre stato il banco dell’umano, ma oggi le distinzioni si fanno più difficili: chi è la bestia e chi è l’uomo?